Valutazione funzionale e allenamento

Valutazione funzionale e allenamento

Un individuo, per eccellere in una prestazione sportiva, deve allenarsi in maniera ottimale, ovvero seguire un piano di allenamento in grado di portare il suo organismo al massimo rendimento in un determinato tipo di prestazione. Ciò implica che deve essere analizzato il tipo di prestazione e devono essere definite quali sono le caratteristiche fisiologiche richieste per quel tipo di prestazione: l’allenamento dovrà essere quindi specifico per tali caratteristiche fisiologiche.

Compito della valutazione funzionale è l’analisi e la quantificazione di queste caratteristiche. Ciò permette di capire “lo stato di forma” dell’atleta, “a che punto è” confrontando i dati ottenuti con dati di test precedenti o con i valori richiesti per eccellere nella sua disciplina, quali sono i suoi margini di miglioramento, quanto è ancora distante dai suoi obiettivi. Tramite i test di valutazione funzionale si può inoltre quantificare l’efficacia del piano di allenamento utilizzato ed avere importanti indicazioni su come modificarlo, nonché evidenziare eventuali stati di sovrallenamento.

La valutazione funzionale è quindi uno strumento indispensabile di indagine delle capacità funzionali dell’atleta: senza i dati che tale strumento fornisce difficilmente si riesce ad orientare in maniera efficace il piano di allenamento, rischiando di spendere molto in termini di tempo ed energie per ottenere poco in termini di risultato.

  • Valutazione funzionale per il ciclismo
  • Valutazione funzionale per il podismo
  • Valutazione funzionale per altri sport
  • Valutazione funzionale per il wellness e la sport-terapia

Valutazione funzionale per il ciclismo

Valutazione antropometrica

Permette di capire la costituzione di un soggetto. Vengono misurati peso e altezza, dai quali si ricava l’indice di massa corporea (o BMI, Body Max Index), un valore che ci dice se un soggetto è normopeso, sovrappeso o sottopeso e se a livello costituzionale è adatto o meno ad una disciplina (ad esempio nel ciclismo gli scalatori hanno un BMI inferiore, i passisti o i velocisti un BMI superiore).

Più importante ancora è la determinazione della percentuale di massa grassa, che viene effettuata tramite plicometria, ovvero misurazione dello spessore delle pliche cutanee in specifici punti del corpo. Questo dato ci permette di capire se la composizione corporea dell’atleta rientra negli standard richiesti dal suo sport e dal suo livello agonistico e quanto peso bisogna eventualmente perdere per rientrare in tali standard.

Test di soglia con misurazione del consumo di ossigeno

Questo test permette di conoscere i principali determinanti della prestazione di tipo aerobico. Il test viene effettuato dal ciclista sulla propria bicicletta, che viene montata su un ergometro in grado di rilevare la potenza espressa. Dopo aver effettuato un riscaldamento di 10-15 minuti a bassa intensità viene chiesto al ciclista di pedalare mantenendo un wattaggio costante che viene visualizzato in tempo reale su un monitor. Ad intervalli regolari viene chiesto di aumentare la potenza espressa fino ad arrivare ad esaurimento. Durante tutto il test vengono registrati la frequenza cardiaca tramite cardiofrequenzimetro e il consumo di ossigeno tramite una maschera applicata al soggetto e collegata ad un metabolimetro; ad intervalli regolari vengono inoltre effettuati dei piccoli prelievi di sangue dal lobo auricolare (una goccia di sangue ogni 4 minuti previa puntura del lobo) al fine di determinare la concentrazione di lattato nel sangue.

I parametri che si ricavano da questo test sono:

  • Il massimo consumo di ossigeno del soggetto, ovvero la sua massima capacità di produzione di energia tramite il meccanismo aerobico (un po’ la cilindrata del suo motore). È un parametro importante per avere un’idea delle potenzialità del ciclista.
  • La soglia aerobica e anaerobica, ovvero le intensità a cui il soggetto passa da un utilizzo prevalente di grassi (bassa intensità) ad uno prevalente di zuccheri (media intensità) alla produzione di lattato (alta intensità) per insufficiente apporto di ossigeno al muscolo che lavora. Queste soglie vengono determinate in base alle modificazioni di pendenza della curva del lattato, e sono fondamentali per impostare i corretti ritmi di allenamento: riscaldamento-defaticamento, lipidico, aerobico, aerobico-anaerobico, anaerobico, massimale, sono le zone di intensità che vengono comunicate all’atleta assieme ai valori di frequenza
    cardiaca di ogni zona o il wattaggio corrispondente se l’atleta si allena con un rilevatore di potenza quali SRM o Powertap. Conoscere inoltre la potenza a queste due soglie espressa come percentuale della potenza massima (quella espressa al massimo consumo di ossigeno) dà un’importante indicazione sulle eventuali carenze del soggetto e indirizza il piano di allenamento futuro, mostrando anche i possibili margini di miglioramento dell’atleta. Il wattaggio espresso a queste soglie è infine un indice importante del valore dell’atleta.
  • Efficienza di pedalata, ovvero il rendimento dell’atleta. Questa si ottiene rapportando la potenza espressa dal ciclista con l’energia impiegata per produrre quella potenza, e mostra la capacità del ciclista di trasformare il suo potenziale in energia meccanica.
  • Spesa energetica durante l’esercizio fisico. Rapportando frequenza cardiaca e consumo di ossigeno si può conoscere quanto il ciclista spende ad ogni frequenza cardiaca.

Tramite una facile tabella o una formula calcolata sui dati registrati sarà possibile per l’atleta conoscere il reale dispendio calorico dei suoi allenamenti o capire qual è il fattore di correzione da apportare ai valori comunicati dal suo cardiofrequenzimetro.

Test di potenza anaerobica / Test potenza-cadenza di pedalata

Il ciclismo non è uno sport puramente aerobico come può essere il podismo. In una gara si susseguono scatti, fughe, rilanci: in queste azioni il nostro organismo produce lavoro tramite meccanismi che non utilizzano l’ossigeno e non possono essere quindi misurati conil test di soglia visto sopra. È necessario invece un test che misuri la potenza anaerobica del soggetto, ovvero la sua capacità di produrre wattaggi elevati per brevi periodi di tempo.

Anche questo test viene svolto dal soggetto sulla sua bicicletta montata su un ergometro. Dopo un riscaldamento di durata e intensità sufficienti, viene chiesto al soggetto di eseguire 3 sprint alla massima potenza possibile, intervallati da un recupero completo. Durante queste prove vengono registrate la frequenza di pedalata e la potenza espressa: si possono così determinare la massima potenza espressa e a quale frequenza di pedalata tale potenza viene espressa.

I dati ottenuti danno un’idea delle capacità di “sprinter” del ciclista, e orientano su eventuali modifiche di impostazione dell’allenamento durante la stagione.

  • Test di valutazione completo (antropometria, soglia, consumo di ossigeno, dispendio calorico, economia di pedalata)
    120 euro 1° test
    100 euro test seguenti
  • Test di potenza anaerobica
    60 euro

 

Valutazione funzionale per il podismo

Valutazione antropometrica

Permette di capire la costituzione di un soggetto. Vengono misurati peso e altezza, dai quali si ricava l’indice di massa corporea (o BMI, Body Max Index), un valore che ci dice se un soggetto è normopeso, sovrappeso o sottopeso e se a livello costituzionale è adatto o meno ad una disciplina (nel podismo, come in tutti gli sport antigravitari, è necessario avere un BMI basso, idealmente attorno a 20).

Più importante ancora è la determinazione della percentuale di massa grassa, che viene effettuata tramite plicometria, ovvero misurazione dello spessore delle pliche cutanee in specifici punti del corpo. Questo dato ci permette di capire se la composizione corporea dell’atleta rientra negli standard richiesti dal suo sport e dal suo livello agonistico e quanto peso bisogna eventualmente perdere per rientrare in tali standard.

Test di soglia con misurazione del consumo di ossigeno

Questo test permette di conoscere i principali determinanti della prestazione di tipo aerobico. Il test viene effettuato su nastro trasportatore. Dopo aver effettuato un riscaldamento di 10-15 minuti a bassa intensità viene impostata la velocità iniziale sulla base delle capacità del podista (inferiore a quella del “lento”). Ad intervalli regolari vengono aumentate la velocità o la pendenza dell’ergometro (a seconda che si voglia effettuare una simulazione di corsa su strada o in montagna) fino alla massima intensità di corsa sostenibile. Durante tutto il test vengono registrati la frequenza cardiaca tramite cardiofrequenzimetro e il consumo di ossigeno tramite una maschera applicata al soggetto e collegata ad un metabolimetro; ad intervalli regolari vengono inoltre effettuati dei piccoli prelievi di sangue dal lobo auricolare (una goccia di sangue ogni 4 minuti previa puntura del lobo) al fine di determinare la concentrazione di lattato nel sangue.

I parametri che si ricavano da questo test sono:

  • Il massimo consumo di ossigeno del soggetto, ovvero la sua massima capacità di produzione di energia tramite il meccanismo aerobico (un po’ la cilindrata del suo motore). È un parametro importante per avere un’idea delle potenzialità del podista.
  • La soglia aerobica e anaerobica, ovvero le intensità a cui il soggetto passa da un utilizzo prevalente di grassi (bassa intensità) ad uno prevalente di zuccheri (media intensità) alla produzione di lattato (alta intensità) per insufficiente apporto di ossigeno al muscolo che lavora. Queste soglie vengono determinate in base alle modificazioni di pendenza della curva del lattato, e sono fondamentali per impostare i corretti ritmi di allenamento: riscaldamento-defaticamento, lipidico, aerobico, aerobico-anaerobico, anaerobico, massimale, sono le zone di intensità che vengono comunicate all’atleta assieme ai valori di frequenza cardiaca di ogni zona o la velocità di corsa corrispondente (da verificare poi in ambiente al primo allenamento sulla base delle indicazioni della frequenza cardiaca, in quanto velocità di corsa su nastro varia spesso di 5’’-10’’ al km in più o in meno rispetto a quella su strada). Conoscere inoltre la velocità di corsa a queste due soglie espressa come percentuale della velocità massima (quella espressa al massimo consumo di ossigeno) dà un’importante indicazione sulle eventuali carenze del soggetto e indirizza il piano di allenamento futuro, mostrando anche i possibili margini di miglioramento dell’atleta. La velocità di corsa a queste soglie è infine un indice importante del valore dell’atleta.
  • Economia di corsa, ovvero il rendimento dell’atleta. Questa si ottiene rapportando la velocità di corsa con l’energia impiegata per produrre tale velocità, e mostra la capacità del podistadi trasformare il suo potenziale di produzione di energia in lavoro.
  • Spesa energetica durante l’esercizio fisico. Rapportando frequenza cardiaca e consumo di ossigeno si può conoscere quanto il corridore spende ad ogni frequenza cardiaca. Tramite una facile tabella od una formula calcolata sui dati registrati sarà possibile per l’atleta conoscere il reale dispendio calorico dei suoi allenamenti o capire qual è il fattore di correzione da apportare ai valori comunicati dal suo cardiofrequenzimetro.

Test sul campo per la valutazione dei ritmi gara

In gara è fondamentale non sbagliare il ritmo di partenza. Mentre nelle gare più brevi (3000-5000 m) un errore nell’impostazione del ritmo può essere recuperato senza ripercussioni importanti sul risultato finale, nelle gare più lunghe come la maratona una partenza troppo veloce può significare non portare a termine la gara (o portarla a termine camminando…), mentre una partenza troppo lenta rende impossibile il recupero nella parte finale di gara quando l’atleta si accorge “di averne ancora”.

Questo test viene proposto proprio per stabilire il corretto ritmo a cui affrontare la maratona. Viene eseguito su pista di atletica, facendo percorrere all’atleta tratti di 1500-2000 m a velocità costante e chiedendo di aumentare la velocità dopo ogni tratto. Richiami sonori ogni 200 m garantiscono l’uniformità del ritmo.

Vengono registrate la frequenza cardiaca e la concentrazione di lattato nel sangue (prelievo di una goccia di sangue dal lobo auricolare dopo ogni step): dallo studio dell’andamento della concentrazione di lattato si ricavano frequenza cardiaca e ritmo di corsa da mantenere in gara.

L’affidabilità del test è elevata, essendo il margine di errore del ritmo consigliato non superiore ai 3” al km.

  • Test di valutazione completo (antropometria, soglia, consumo di ossigeno, dispendio calorico, economia di corsa)
    120 euro 1° test
    100 euro test seguenti
  • Test da campo per valutazione ritmo gara
    100 euro

 

Valutazione funzionale per altri sport

Tramite protocolli specifici è possibile la valutazione funzionale anche per altre discipline aerobiche:

  • duathlon e triathlon
  • sci di fondo
  • sci-alpinismo
  • corsa in montagna e sky-running

Valutazione funzionale per il wellness e la sport-terapia

Non tutti cercano nello sport il raggiungimento della massima prestazione. Per molti la parola “agonismo” non ha significato, e l’esercizio è solo un mezzo per il raggiungimento di uno stato di benessere psico-fisico.

Sono inoltre sempre maggiori le evidenze nel mondo scientifico di un ruolo terapeutico dell’attività fisica nelle patologie più diffuse nel mondo industrializzato e che hanno come denominatore comune la sedentarietà: obesità, diabete, ipertensione, sindrome dismetabolica, ischemia cardiaca, osteoporosi, depressione, tumori, sono più o meno prevenibili o curabili con un corretto stile di vita e un corretto piano di esercizio.

Per far si che l’attività fisica dia i suoi massimi benefici è fondamentale conoscere le corrette intensità di lavoro, la durata e la frequenza delle sessioni di allenamento, i mezzi con cui praticarla.

Da qui nasce l’idea di una valutazione dell’individuo orientata non alla prestazione ma al raggiungimento del benessere, che per qualcuno può voler dire perdere un eccesso di peso, per qualcun altro “sentirsi in forma” e prevenire gli “acciacchi dell’età”, per qualcun altro ancora risolvere un q
uadro patologico.

In base ai dati raccolti durante il test viene poi prescritta l’attività fisica, tenendo conto del tempo a disposizione del soggetto, del suo grado di allenamento e della tipologia di attività da lui preferita. Si concorderanno poi le tempistiche delle eventuali visite di controllo per valutare gli effetti del training e rimodulare i carichi.

Programmi di allenamento personalizzato

Sulla base dei dati ottenuti dal test di valutazione funzionale vengono elaborati programmi di allenamento personalizzati in funzione degli obiettivi agonistici di salute o dell’atleta. Il programma base è trimestrale, ma la durata varia in base alle richieste dell’atleta e alla frequenza e tipologia delle valutazioni effettuate durante l’anno.

Unitamente al programma di allenamento viene data la possibilità di una consulenza telefonica o via e-mail per eventuali chiarimenti o problemi che dovessero insorgere durante il periodo di allenamento. È inoltre possibile inviare i file di gare o allenamenti per una valutazione dei risultati ed eventuali aggiustamenti del piano di allenamento sulla base di tali riscontri.

  • Programma di allenamento durata 12 settimane e consulenza telefonica od e-mail per lo stesso periodo
    50 euro

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